L'Arancio,
è una pianta
legnosa sempre
verde originaria delle zone Cinesi ed Indiane diffusasi poi,
grazie alla coltivazione, in altre regioni Asiatiche e del Mediterraneo, così
come nella parte centro-meridionale dell'America.
Sulla base di tale provenienza
geografica il suo nome deriva dall'arabo "naranga" o "naranjia", ovvero "frutto preferito dell'elefante",
animale assai diffuso ed utilizzato (nonché venerato),
proprio nel continente Asiatico.
Vi sono principalmente due
varianti di Arancio; quello dolce
(il cui nome officinale è
"Citrus sinensis"), e quello amaro
(o
"Citrus aurantium").
Il loro aspetto e le loro
caratteristiche sono simili, anche dal punto di vista dei cosidetti fitoprincipi
interni attivi; la differenza risiede piuttosto nel fatto che
l'Arancio amaro è stato
introdotto e coltivato in Europa prima di quello dolce e che
il sapore dei suoi frutti, appunto amarognolo,
non ne fa un buon albero da frutto.
L'Arancio cresce in zone dal
clima temperato, può raggiungere anche i 5 metri di altezza e presenta
fogliame verde scuro, ma lucente, con forma ovale, perimetro
regolare e dalla consistenza coriacea.
Durante la fioritura
la pianta si colora di caratteristiche infiorescenze bianche e profumate,
alcune delle quali si trasformano poi nei frutti sferici di tale
albero, rappresentati dalle assai note e diffuse arance,
verdi prima della maturazione, per poi gradualmente virare verso il
conosciuto color arancione ed esser pronte così per il consumo.
La pianta dell'Arancio trova
infatti un cospicuo impiego nel settore agroalimentare, ma
anche in profumeria e nel campo della fitoterapia.
In
particolare il tipo amaro (foglie, frutti, scorze) viene
utilizzato per preparare prodotti cosmetici (es. creme), profumi per ambienti, essenze e aromi
fitoterapici, così come alimenti, laddove i suoi frutti, sotto forma di scorze secche o
fresche, sono usati per gustose preparazioni di pasticceria o
tipici prodotti alcolici (es. liquori).
I frutti dell'Arancio amaro
hanno un sapore troppo intenso per essere mangiati, in
tal modo vengono utilizzati come descritto poco sopra; è
invece dall'Arancio dolce che si produce succo e frutta (le
arance) per consumo alimentare, rappresentando essi stessi
una dolce e saporita fonte di importanti
nutrienti con elevati
livelli di sostanze benefiche.
In Italia l'arancia
rappresenta uno dei più tipici e consumati frutti durante il
periodo invernale
ed è un alimento ricco di Vitamina A, B, C, PP e di Sali
minerali;
essa viene coltivata specialmente nel Sud ed in Sicilia,
dove trova il miglior micro clima e dove viene prodotta la rinomata Arancia Rossa dalla polpa
appunto rossiccia, piuttosto che gialla come le altre
varietà.
Sia dall'Arancio amaro, che da
quello dolce si ricavano infine
oli ed estratti secchi per la preparazione di prodotti
naturali benefici per la salute generale dell'individuo,
come ad esempio integratori, tinture, oli essenziali,
compresse, preparati per infusi, etc.
Le proprietà medicamentose
dell'Arancio erano infatti note già
ai tempi dell'antica medicina
tradizionale Cinese, la quale impiegava l'estratto naturale ottenuto dalle sue
varie componenti (e conosciuto con il nome di "Zhi-Shi"),
proprio come
stimolante e curante di molte funzioni organiche.
Dalle foglie e dai fiori di Arancio (sia da quelli
dell'Arancio amaro, che dell'Arancio
dolce), ed anche dalla scorza dei
frutti, ovvero delle arance, si può ottenere un estratto
dalle molteplici ed interessanti attività funzionali sia
nutraceutiche, che
fitoterapeutiche a livello fisico e
psicologico.
In specifico l'estratto dalla
pianta dell'Arancio risulta funzionale nel caso di disturbi
gastrointestinali (es. colite, nausea, vomito, diarrea,
digestione difficile), tensioni muscolari, cefalea, etc.
grazie alla sua virtù antispasmodica, per contrastare
l'inappetenza, ed infine per problemi dermatologici (es.
fragilità capillare cutanea, secchezza dermica) e/o
urogenitali grazie alle sue funzioni
antibatterica e antifungina.
Possiede inoltre note
caratteristiche antivirali e febbrifughe e di regolazione
dell'assorbimento degli zuccheri, delle proteine e dei
lipidi (in particolare la scorza bianca tra la buccia e la
polpa del frutto).
A livello psichico l'estratto
di Arancio è
invece utile nel caso di
ansia,
stress, eccitamento
psicologico,
problemi di sonno (es.
insonnia, etc.),
sintomi
psicosomatici (es. mal di testa, dolori, tosse, etc.),
tachicardia nervosa, sulla base della sua
buone proprietà sedative
e rilassanti.
Tale estratto risulta
funzionale per le suddette problematiche e per il benessere
psicofisico generale della persona in virtù del
particolare fitocomplesso che caratterizza la pianta
dell'Arancio (fiori, foglie, frutti, corteccia).
In particolare esso è composto
da
olio essenziale (limonene), alcol terpenici (nerolo,
neralidolo, acetato di linaline e di geranile), principi amari,
aldeidi,
flavonoidi (esperidina, neoesperidina, naringina,
rutina) cumarine, auraptene,
unbelliferone,
carotenoidi (citraurina, violaxantina),
Vitamina A, B, C.
Vista la presenza di queste
specifiche sostanze naturali nelle molteplici parti
dell'Arancio, sia i suoi frutti, che l'estratto, possono
vantare anche un'ottima proprietà
antiossidante, funzionale
per combattere i Radicali liberi e di conseguenza per
mantenere così un'ottima salute psicologica e fisica nel
tempo.
Molteplici studi hanno
confermato la sicurezza dell'estratto di Arancio (alle dosi
in commercio) ed il fatto dunque che non presenta
particolari ed eventuali
tossicità per l'organismo.
E' buona norma però evitarne
l'uso durante periodi quali l'allattamento e la gravidanza e
la sua somministrazione nei bambini piccoli e nel caso di
seri disturbi gastrointestinali (es. ulcera
duodenale, colite ulcerosa, malattia di Crohn) e/o malattie
epatiche, cardiocircolatorie (ipertensione, cardiopatia),
tiroidee e/o nei casi di
obesità.
N.B. L'assunzione di sostanze
naturali, che possono risultare un valido aiuto in caso di
leggeri sintomi psicologici, dovrebbe essere consigliata e
seguita da un medico.
Sarebbe
magari ulteriormente utile associare al loro utilizzo un aiuto ed
un
supporto di tipo
psicologico.
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