Se si avverte nervosismo, agitazione, affaticamento, preoccupazione,
svogliatezza al ritorno da un periodo di vacanza, potrebbe in buona
percentuale trattarsi della cosidetta "Sindrome da
rientro".
Essa non va confusa con la
depressione
stagionale, anche se un ulteriore suo sintomo può essere
l'abbassamento dell'umore.
Inoltre la sua diffusione non
sembra avere numeri irrisori e per questo trascurabili, visto
che recenti studi hanno stabilito che arriva ad affliggere
addirittura una persona su due tra quelle che tornano dalle
vacanze.
Ulteriori
sintomi psico-fisiologici possono essere:
sonno
disturbato, ipersudorazione,
tachicardia,
forte stanchezza, facile irritabilità,
problemi
di alimentazione, emicrania,
ansia
diffusa e
stress.
Tale
disagio se rimane entro certi limiti spazio-temporali, può
essere considerato normale, in virtù del fatto che il riprendere le proprie
attività, con i conseguenti ritmi e responsabilità assai
diverse dal periodo di ferie, richiede all'individuo energie
sia psicologiche che fisiche di riadattamento e di riavvicinamento ad
organizzazione e progettualità di stampo lavorativo (e non
solo).
Se
però il quadro sintomatologico della Sindrome da rientro
permane non qualche giorno, ma per settimane e poi mesi, è
opportuno rivolgersi ad uno specialista della salute mentale,
per un analisi approfondita che rilevi possibili veri e propri
problemi
psicologici.
Gli
stessi problemi psico-fisici della Sindrome da rientro possono comparire anche
all'inizio di una vacanza, per le medesime dinamiche di
cambiamento e di adattamento sopra descritte.
Allora anche lo
sbalzo dalla routine quotidiana ai ritmi vacanzieri, può
portare ad una sorta di perturbazione dell'equilibrio organico
e mentale. Questo passaggio incide ancor più negativamente
sulle persone molto attaccate al loro impiego, in alcuni casi
addirittura
dipendenti
dal lavoro. In loro i sintomi e le conseguenze sono
maggiormente marcati ed invalidanti.
Altro
evento psicologico che può subentrare al rientro da un
periodo di vacanza può essere una temporanea amnesia circa i
molteplici schemi mentali acquisiti per gestire le varie sfere
vitali. Questo a causa della fisiologica deattivazione e
cancellazione da parte del cervello (wash out) di alcuni passaggi
mnemonici, in concomitanza di un periodo di non utilizzo e per
poter agevolare il riposo.
Nel
periodo di vacanza diminuisce anche la produzione di certi
ormoni e la velocità di certi neurotrasmettitori. In
specifico scende sensibilmente il livello degli ormoni legati
all'attivazione e allo stress come adrenalina e cortisolo.
Purtroppo
alcune volte i sintomi della Sindrome da rientro, prolungando
la loro permanenza ed aumentando la loro intensità e
menomazione nei molteplici aspetti della vita dell'individuo,
possono trasformarsi in
Disturbi
d'ansia o
Disturbi
dell'umore.
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