Con il termine Meteoropatia si indica la presenza di un insieme di sintomi
negativi, sia di tipo psicologico, che fisiologico, legati
alla variazione delle condizioni meteorologiche
(come ad esempio pressione atmosferica,
temperatura dell'aria, umidità, quantità di precipitazioni e
di sole, intensità
del vento)
nell'arco di breve tempo o
sulla base dell'alternarsi delle varie stagioni.
Esiste infatti un diretto e
proporzionale legame tra benessere o malessere psicofisico
ed i molteplici cambiamenti di clima e temperatura, tanto da far
sempre più studiare e convalidare tale correlazione, e di
coniare appunto il termine "Meteoropatia" quale nuova
problematica psicofisica legata al mutamento delle condizioni
atmosferiche (dal greco "meteoros",
ovvero "che sta in alto nell'aria" e "pathos", cioè "malattia").
Già fin dall'antichità era
noto che i cambiamenti del clima e delle stagioni potessero
in qualche modo influenzare negativamente lo stato di salute
dell'individuo. E' intuibile che tutto ciò, proprio negli
ultimi anni, si è diffuso in modo esponenziale, visto i
sempre più grandi cambiamenti climatici, stagionali e
termici quasi in ogni parte della terra, a svantaggio
purtroppo dell'equilibrio sia mentale, che fisico di tante
persone.
Le recenti
stagioni e dinamiche climatiche hanno assunto infatti
caratteristiche sempre più estreme ed imprevedibili con
repentini cambiamenti di tempo, intensi venti, temperature
eccessivamente basse o alte e perturbazioni molto aggressive.
In tal modo l'acutizzarsi
delle forme espressive del clima ha portato e porta con sé
un numero progressivamente maggiore di disturbi
psicofisiologici; dunque piogge, sole, venti, etc. con alte
frequenze ed intensità, corrispondono alla comparsa di certe
problematiche mentali e fisiche.
In Italia si stima che addirittura una persona su 4 accusi
tali problemi e disturbi a causa degli sbalzi
climatici, e che due/tre individui su 10, subiscano i medesimi
sintomi al passaggio da una stagione
all'altra.
In
specifico intensi
e bruschi mutamenti atmosferici con conseguente
grande freddo, temporali improvvisi, caldo intenso, vento
fortissimo, scarsa luce diurna, etc. richiedono la cosidetta
"acclimatazione", ovvero un processo psicofisico complesso e
dispendioso per molteplici apparati vitali come i sistemi
nervoso, cardiocircolatorio, ormonale e polmonare.
L'organismo tende
all'omeostasi, ovvero all'equilibrio di tutte le sue
componenti e funzioni; quando esso è messo in grave
difficoltà, come ad esempio dai sopra citati sobbalzi del tempo, non
sempre e/o non subito riesce a reagire e a ritrovare il suo
normale funzionamento.
Una momentanea difficoltà in
tal senso può capitare a
tutti, ma in certe persone, maggiormente soggette a tali
dinamiche, e per questo appunto definite "meteoropatiche" o
"meteorosensibili", il cambiamento del tempo può instaurare
problemi con maggior frequenza e/o vere e proprie patologie psicofisiche,
provocando così scompensi e seri disturbi di vario genere.
(Chiaramente un ulteriore
causa, che può instaurare problematiche anche in chi non è
meteorosensibile, sono le stesse caratteristiche odierne
delle perturbazioni del tempo, appunto sempre più repentine,
intense e disarticolate dai canonici periodi o stagioni
dell'anno).
Un primo gruppo di sindromi
psicofisiche dovute al cambiamento del tempo, è quello
contraddistinto dalle Meteoropatie primarie o principali, le quali sono direttamente
collegate all'andamento delle perturbazioni climatico-termiche,
a loro volta sembra proporzionalmente legate a certi livelli ormonali
e a quelli di ulteriori sostanze neurofisiologiche dell'individuo.
In tal modo il passaggio di perturbazioni
porterebbe ad un innalzamento-sbalzo della produzione di certi
ormoni, come ad esempio la Serotonina da parte dell'Ipotalamo;
laddove essa rappresenta un'importante sostanza ormonale del sistema nervoso,
un Neurotrasmettitore
che tra le sue varie funzioni, è in grado di mediare proprio lo
stress psicofisico.
Tutto questo comporta
allora, anche in breve, la comparsa di problemi neuropsicologici
che possono perdurare anche alcuni giorni. Possono
comparire: mal di
testa, ansia, irrequietezza, eccessiva stanchezza,
stress, nervosismo, difficoltà
cognitive, insonnia,
sonno disturbato, tensione, agitazione psicomotoria,
apatia, depressione,
sbalzi d'umore, etc.
A livello
fisiologico la Meteoropatia può invece comportare cefalea,
brividi, tachicardia, eccessiva sudorazione, sbalzi
pressori, vampate di
calore, allergia, ipersensibilità dermica e/o oculare,
debolezza e spossatezza fisica, tensione e/o blocco muscolare, dolori
osteoarticolari, difficoltà respiratorie, vertigini,
disturbi gastrointestinali, etc.
Anche i periodi precedenti al
cambiamento climatico (ore o anche giorni prima), possono
essere contraddistinti da alterazioni fisiologiche
e
neuropsicologiche (debolezza, apatia, iperattività), tanto
da contraddistinguere anch'essi la Meteoropatia, ed in
specifico il suo inizio, andando a caratterizzare la
sua "fase prodromica".
Solitamente i sintomi psicofisici si presentano allora nell'individuo
prima che la variazione climatica abbia luogo (anche qualche giorno prima),
raggiungono poi in modo veloce una fase acuta, e
successivamente il tutto si attenua gradualmente con la fine
del cambiamento meteorologico che ha innescato la Sindrome
meteoropatica, o anche con l'arrivo di un fenomeno climatico
opposto al primo.
Le
perturbazioni, con i loro spesso veloci e profondi mutamenti
di temperatura, pressione e/o tasso di umidità,
sembrano stimolare anche la produzione di ACHT, un ormone prodotto
dall'Ipofisi, causando
sintomi di ansia e
problemi
psicosomatici. Tale ormone
regola la secrezione di un'altra sostanza
ormonale, ovvero il Cortisolo, definito appunto l' "Ormone dello stress".
L'ACHT
reprime inoltre i livelli di endorfine,
con il conseguente aumento di sensibilità al dolore, e
quelli di
Adrenalina e Noradrenalina (altri due importanti Neurotrasmettitori), rendendo l'individuo meno capace
di rispondere prontamente ed efficacemente ad eventuali
stress psicofisici.
I
"capricci" del tempo possono indurre anche
l'iper-produzione di
ulteriori ormoni, come la Tiroxina da parte della Tiroide o
le Catecolamine da parte delle Ghiandole surrenali, entrambi
ulteriori mediatori a disposizione del corpo umano in caso
di possibile sovraccarico fisico e/o psicologico.
Altri
fattori concausali dietro alla Meteoropatia sono dovuti al
fatto che con
l'arrivo di una perturbazione o al variare delle stagioni si genera nell'atmosfera molta elettricità,
ioni negativi e turbolenza, i quali
influiscono negativamente sull'organismo e sulle sue
dinamiche fisiologiche e neuropsichiche (al di là di
peculiari e soggettive ipersensibilità), alterando i livelli
normali di certe sostanze e le loro interazioni, cruciali nel mantenimento
del benessere e della salute psicofisica.
Anche il tasso di umidità e la
temperatura possono influenzare negativamente certi fluidi e
componenti dell'organismo, provocando squilibri nella loro
normale composizione e dinamicità.
Le
Meteoropatie principali non provocano vere e proprie
patologie, ma comunque problemi certe volte molto fastidiosi
e parzialmente invalidanti. Tra di esse si possono
distinguere: la "Sindrome del periodo
temporalesco", la "Sindrome del fronte
ciclonico" e la "Sindrome dei venti" o "Anemopatia"
(es. "Sindrome del Fhoen",
vento
frequente nelle Alpi svizzero-tedesche,
"Sindrome
dello Scirocco",
vento
proveniente dal Deserto del Sahara e dal Nord
Africa,
la "Sindrome del vento del Sud", vento presente in
particolare in certe regioni francesi, la "Sindrome del vento del
Est", la "Sindrome del
vento del deserto").
Un secondo gruppo è
costituito invece dalle cosidette Meteoropatie secondarie, che sono
rappresentate dalla riacutizzazione di certi sintomi di
problematiche già esistenti nella persona (solitamente
infiammatorie o degenerative) proprio in
concomitanza alle variazioni di temperatura e/o clima. Ne
sono un esempio lampante le crisi allergiche in certe
stagioni, i disturbi respiratori in chi soffre di asma, le
coliche in chi è già soggetto a tali patologie, i dolori
ossei e/o articolari nel caso di patologie osteoarticolari, etc.
Un fisico già provato ed
indebolito da determinati quadri sintomatologici è infatti
messo maggiormente in difficoltà dalle variazioni delle
condizioni ambientali e le sue dinamiche autoregolanti
rispetto ad umidità, temperatura, pressione, etc. sono più
lente o certe volte si inceppano.
Infine un terzo
gruppo di Meteoropatie annovera Sindromi Meteoropatiche
stagionali, legate appunto all'avvicendarsi delle varie
stagioni durante l'arco dell'anno. Una di
esse, recentemente studiata e definita, prende il nome di
Seasonal Affective Disorder
(SAD), ovvero una vera e propria patologia, legata
alle condizioni climatiche, termiche e di luce di certe
stagioni.
La SAD si presenta
solitamente con la diminuzione delle ore diurne, dunque con
l'approssimarsi delle stagioni autunnale ed invernale (ma
può verificarsi anche in primavera), ed è
caratterizzata da sintomi simili a quelli della Depressione;
non a caso viene definita anche "Depressione invernale"
o "Depressione primaverile" (o ancora, più in generale,
"Depressione Stagionale"). Le
sue espressioni psicofisiche sono solitamente: calo degli interessi,
ipersonnia,
eccessiva
stanchezza, stati d'animo cupi, aumento di peso,
suscettibilità, calo della libido.
La SAD
(o anche "DAS", cioè "Disordine Affettivo Stagionale")
può comunque colpire,
come detto, anche durante le
altre stagioni dell'anno, scatenando problemi del sonno (es.
insonnia), perdita di appetito e peso, nervosismo, ansia, iperattivazione,
stress, eccitazione.
La compresenza di situazioni
climatiche tipiche delle regioni più fredde del mondo, come
temperature basse e/o rigide, scarsa luce solare, poca
pressione atmosferica, porterebbe allora all'esordio di
sintomi tipicamente depressivi, mentre valori climatici
opposti quali intenso caldo, alta pressione, molta
illuminazione diurna, causerebbero sintomi maniaco-euforici.
Ne è una
riprova il fatto che diversi studi sulle
popolazioni che abitano a latitudini più a Nord, hanno
evidenziato tra di loro una maggiore incidenza di stress e di
sintomi depressivi.
In
generale la comparsa di Meteoropatia è maggiormente
probabile, come detto, durante i cambiamenti di stagione e in caso di
repentini mutamenti di condizioni climatiche, termiche, di
pressione e di umidità, ed è stato ipotizzato che alla base di tali
scompensi psicofisici vi siano anche scombinamenti nei
normali livelli di certi ormoni come la Dopamina, la
Melatonina, la Noradrenalina e la Serotonina.
La
Meteoropatia può sopraggiungere e colpire sia i bambini, che
le persone adulte o gli anziani e non ci sono particolari
fattori che predispongono a tale problematica, anche se
condizioni di ansia, stress, depressione e/o altro malessere psicofisico possono
facilitare la sua comparsa e perdurata, così come l'abuso
di sostanze (es.
alcol) e/o l'assunzione di
farmaci o
psicofarmaci.
Da recenti studi è emerso che in caso di
Meteoropatia risultano un buon supporto
tonici e sedativi naturali
come ad esempio tisane di
Biancospino,
Camomilla, Malva,
Melissa,
Salvia, Tarassaco, Tè verde,
Tiglio,
Valeriana e
preparazioni ricostituenti a base di Aglio,
Ginseng,
Iperico, Pappa reale, Propoli.
E'
consigliabile anche una
dieta varia
e moderata negli
alimenti e ricca di
sostanze nutraceutiche ed
antiossidanti, associata ad
attività fisica non intensa, ma regolare e al cercare di riattivare, o
attivare ancor più, le varie sfere vitali (es. amici,
famiglia, passatempi, relazioni affettive, lavoro, etc.).
Altro buon
accorgimento per alleviare la Meteoropatia è il cercare di
curare le eventuali
patologie psicologiche e/o fisiche preesistenti, che
sono causa o concausa della stessa Sindrome meteoropatica.
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