Gli Psicofarmaci (o Farmaci Psicotropi) sono una specifica
classe di farmaci che agiscono, attraverso specifiche molecole
chimiche e con diverse modalità, sui
meccanismi e sulle strutture del Sistema Nervoso Centrale.
Essi dunque sono sostanze in
grado di arrivare fino alle parti interne del cervello,
interagendo con certi recettori nervosi ed influenzando
così i meccanismi neuropsicologici ed i livelli dei
Neurotrasmettitori presenti nell'apparato neuropsichico.
In tal modo gli Psicofarmaci, al
pari di altre
sostanze psicoattive, possono modificare in senso
positivo l'intensità e la frequenza di ansia, flessione
dell'umore, agitazione, paura, nervosismo, euforia, impulsività,
mania,
etc., così come agevolare il rallentamento dei processi
cognitivi (ad esempio di pensiero) e la normalizzazione di
ritmi, bisogni e percezioni psicobiologiche (es. sonno,
fame, stanchezza, etc.).
In tal modo essi si dimostrano utili nel contrastare vari
sintomi di molteplici
disturbi
psicologici, anche se il loro utilizzo comporta alcune
volte effetti collaterali, come ad esempio
dipendenza
psicologica e fisica.
Come
detto gli Psicofarmaci agiscono chimicamente sul sintomo, ma
non su ulteriori aspetti della psicopatologia come ad esempio
dinamiche emotive, ricordi, schemi mentali e/o di
atteggiamento, rapporti interpersonali, familiari, affettivi, etc.
Da soli aiutano ad attutire e
tamponare i sintomi della psicopatologia, ma non riescono a
fornire un beneficio sui suddetti aspetti psichici.
Risulta
allora evidente che per riuscire a supportare al meglio il
disagio mentale occorre magari integrare al farmaco un
aiuto di tipo
psicologico.
In altri
casi nei quali il disagio psicologico non è marcato e l'individuo
ha bisogno solo di un supporto, un aiuto, una persona che lo ascolti
e con la quale parlare, gli psicofarmaci non sono magari necessari.
La Psicofarmacologia è una
scienza giovane, nata infatti a metà del '900; tuttavia fin
dai tempi antichi l'individuo ha cercato ed utilizzato
sostanze psicoattivanti di origine naturale, per poter
modificare e rimodulare stati psicoemotivi negativi, come
apatia, flessione dell'umore o tristezza, e/o per
raggiungere situazioni interne di euforia, reattività,
resistenza, tranquillità, etc. Ne sono un lampante esempio
sostanze quali il caffè, l'alcol, la cocaina, l'oppio, la
marijuana, i fughi allucinogeni, etc.
La storia degli Psicofarmaci
ha avuto inizio intorno ai primi anni '50 per merito del
Dottor Deniker e del Dottor Delay, i quali scoprirono gli effetti sedativi
e neurolettici della Clorpromazina, dietro il suggerimento
del neurochirurgo Laborit, che per primo osservò la
proprietà tranquillizzante di tale molecola antistaminica,
che utilizzava per eventuali complicazioni durante o dopo le
operazioni.
I due psichiatri arrivarono
alla conclusione che la Clorpromazina sedava senza indurre
intontimento, torpore e/o sonnolenza, a differenza dei
Barbiturici, fino ad allora utilizzati come calmanti;
inoltre possedeva anche interessanti proprietà
antipsicotiche. A breve negli stessi anni il Dottor Berger
ebbe il merito di rilevare, a sua volta, gli
effetti
ansiolitici del Meprobamato, derivato dalla Mefenesina.
Tutto questo fu l'inizio dell'individuazione
dei primi psicofarmaci che progredì, a metà degli anni '50,
con le fortuite scoperte dell'Imipramina
da parte del Dottor Kuhn,
ovvero del primo antidepressivo triciclico, e dell'Isoniazide
ad opera del Dottor Kline, cioè del
primo inibitore delle monoaminossidasi, farmaci dal
potere antidepressivo definiti poi I-MAO.
Successivamente il Dottor Janssen riuscì a sintetizzare l'Aloperidolo,
e il Dottor Cade portò avanti l'utilizzo dei Sali di Litio,
entrambi
sostanze dalle caratteristiche neurolettiche.
I Dottori Sternbach e Randall
scoprirono poi, intorno ai
primi anni '60, il Clordiazepossido, una molecola benzodiazepinica dalle proprietà ansiolitiche.
Gli anni
seguenti portarono a scoprire e perfezionare ulteriori
composti a carattere antidepressivo, sedativo, soporifero e
neurolettico, e ad ampliare
le conoscenze sui meccanismi di azione, di efficacia, e
sugli effetti
collaterali di tali sostanze psicotrope.
Negli
ultimi anni sono stati infine scoperti psicofarmaci con
maggiore specificità di azione e meno effetti secondari,
definiti per questo di seconda generazione (ne sono un
esempio gli antidepressivi SSRI, ovvero inibitori della
ricaptazione della Serotonina), anche se
permangono per molti di essi certe dinamiche collaterali e
possibili sintomi e conseguenze tipiche dell'abuso e della
dipendenza da sostanze.
Recentemente si sta infatti
sempre più diffondendo il preoccupante eccessivo utilizzo di
psicofarmaci a scopo ricreazionale e non terapeutico.
Chiaramente ciò avviene senza controllo medico e mediante
canali illeciti, rendendo di fatto ancor più dannoso e
pericoloso tale consumo.
Non vi sono allora confini e
prescrizioni quantitative e l'abuso porta ben presto a
dinamiche di Craving, Tolleranza ed Astinenza, ovvero ad una
vera e propria Dipendenza da sostanze, proprio come nel caso
di altre molecole psicoattive (come ad esempio
Alcol,
Cocaina,
Eroina,
Nicotina,
Cannabis,
Allucinogeni,
Amfetamine,
Caffeina,
Steroidi
Anabolizzanti,
Antidolorifici,
Smart
drugs, etc.).
Quanto detto fa capire la
necessità e l'obbligatorietà di assumere tale categoria
farmaceutica solo e soltanto sotto stretto controllo medico.
In specifico esistono diverse tipologie
di Psicofarmaci a seconda dei
sintomi psicologici che essi stessi vanno ad alleviare e/o reprimere:
Gli
Ansioltici (o Tranquillanti o Sedativi o Calmanti)
(come ad esempio:
Aliseum,
Anseren, Ansiolin, Anxiolit, Atarax, Axoren, Buspar, Buspimen,
Compendium, Control, En, Dalmadorm, Demetrin, Depas, Diazemuls, Domar,
Dorom, Eridan, Felison, Frisium, Frontal, Halcion, Lexotan,
Lexotanil, Librium, Limbial, Lorans, Lubalix, Mialin, Minias, Nirvanil,
Noan, Nottem, Oblivon, Oxapam, Pasaden, Paxipam, Prazene,
Psicofar, Quait, Quanil, Quilibrex, Rivotril, Rizen, Rliberan, Roipnol,
Seren Vita, Seresta, Serpax, Solatran, Stilnox, Tavor, Temesta,
Tienor, Tranquirit, Transene, Tranxilium, Trepidan, Urbanyl,
Valeans, Valium, Vatran, Vegesan, Xanax, etc.)
Gli
Antidepressivi
(come ad esempio:
Antidepressivi triciclici
(ADT): Adapin, Adepril, Alimit, Anafranil,
Concordil, Deanxit, Diapatol, Dominans,
Evadene, Laroxyl, Limbitryl,
Ludiomil, Mutabon, Noritren, Nortimil, Protiaden, Sedans, Sinquan, Surmontil,
Tofranil, Tryptizol, Vivactil, Vividyl,
etc.
Antidepressivi I-MAO: Aurorix, Marplan, Nardil, Parmadolin, Parnate,
etc.
Antidepressivi
di nuova generazione (SSRI): Cipralex, Citalopram, Daparox,
Deroxat, Dumirox, Efexor, Elopram, Entact, Eutimil, Fevarin, Floxyfral,
Fluctine, Fluoxeren, Fluoxetina, Gladem, Maveral, Paroxetina, Prozac,
Serad, Sereupin, Seropram, Seroxat, Tatig, Zoloft, etc.
Altri
antidepressivi: Asendin, Cantanon, Edronax (SNRI), Efexor (SSNRI), Davedax
(SNRI),
Dixeran, Faxine (SSNRI), Gamonil, Insidon, Lantanon, Maneon, Mirtazapina
(SNRI), Nortrilen, Noveril, Pertofran, Quilonorm, Remeron (SNRI), Reseril, Saroten, Survector,
Tolvon, Tonerg, Tript-OH, Trittico, Umoril, Versalium, Vicilan,
Wellbrutin, etc.)
I
Neurolettici
(o Antipsicotici)
(come ad esempio: Abilify,
Aloperidolo, Anatensol, Bartonil, Belivon, Bioperidolo,
Championyl, Clopixol,
Clopixol Depot, Clorpromazina, Compazine, Confidan, Daparox, Dapotum,
Deniban, Dipiperon, Distraneurin, Dobren, Dogmatil, Ensulid,
Entumin, Equilid, Eunerpar, Fluanxol,
Fluanxol Retard, Haldol, Haldol Decanoas, Imap, Isnamide,
Impromen, ltalprid, Largactil, Largactil Forte, Leponex, Levopraid,
Loxapac, Loxitane, Lumaten, Luxoben, Luvatren, Majeptil, Melleril,
Mellerette, Moban, Modalina, Moditen, Moditen Depot, Moditen
Enanthate, Navane, Neuleptil, Normun, Nozinan, Orap, Piperonil, Piportil,
Prazine, Proketazina, Prozin, Psicoben, Psicoperidol, Psyquil, Quide,
Quiridil, Risperdal,
Sato, Sedalande, Semap, Serenase, Serentil, Sereprile,
Seroquel, Sintodian, Soliad, Sordinol, Sovian, Stemetil,
Sulamid, Talofen, Taractan, Tiapridal, Tindal, Tioridazina, Trilafon, Trilafon
Enantato, Truxal, Veprin, Zyprexa, etc.)
Gli
Stabilizzanti dell'umore
(come ad esempio:
Carbolithium,
Depakin, Depamag, Lithiofor, Litio, Neurontin, Priadel, Rivotril, Tegretol, etc.)
I
Sonniferi
(o Ipnoiducenti)
(come ad esempio: Aliseum,
Ansiolin, Buspar, Chloradurat, Control, En, Eridan, Esilgan,
Euipnos, Dalmadorm, Darkene, Diazemuls, Dormicum, Farganesse,
Felison, Flunox, Frontal, Halcion, Imovane, Ivadal, Lendormin,
Lexotan, Librium, Loramet, Lorans, Madar
Notte, Minias, Mogadon, Nenia, Nimbisan, Niotal, Noan,
Noctamid, Nopron, Normison, Nottem, Oniria, Planum, Prazene,
Quazium, Rem Due, Rohypnol, Somnium, Sonata, Songar, Stilnox, Tavor,
Toquilone, Tranquirit, Transene, Valdorm, Valium, Valsera,
Vatran, Xanax, etc.)
Vi sono poi anche validi sostanze
naturali (come erbe, minerali, piante, frutti, lieviti, radici,
nutrienti, nutraceutici, etc.) e sostanze chimicamente derivate, ma del tutto simili alle sostanze naturali prodotte
dal corpo (ad
esempio gli ormoni), con buone funzionalità in caso di sintomi
psicologici medio-lievi:
Le Sostanze naturali
(come ad esempio:
Angelica, Aloe (Aloe Vera), Arancio
Biancospino, Camomilla, Eleuterococco, Escolzia (Escoltia), Flavonoidi (o Bioflavonoidi) Ginkgo Biloba, Ginseng, Griffonia,
Guaranà, Iperico, Lievito di birra, Luppolo, Magnesio, Melatonina, Melissa,
Omega 3, Passiflora, Potassio, Rodiola, Selenio, Tiglio,
Valeriana, Vitamine, Withania, Zinco, etc.)
N.B. L'assunzione di tutti
questi psicofarmaci, che possono risultare un valido aiuto nella terapia
di molteplici
disturbi
psicologici, deve essere assolutamente prescritta (dopo
visite e diagnosi) e seguita attentamente da un medico specialista.
Sarebbe
magari spesso utile associare alla loro assunzione un aiuto ed
un
supporto di tipo
psicologico.
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