La tachicardia si presenta con un progressivo aumento dei
battiti cardiaci, fino al raggiungimento di una frequenza
molto elevata.
Escluse
cause fisiologiche come lesioni della struttura del cuore
dovute a ischemie o miocarditi, cause legate ad
uso eccessivo
di farmaci e/o
sostanze
psicoattive ovvero droghe (compreso l’uso eccessivo di
alcol,
caffè e/o
nicotina), oppure cause legate a patologie fisiche esistenti,
come ad esempio l’ipertiroidismo o l'ipotensione, la
tachicardia è imputabile all'eccessiva
ansia che pervade l'individuo.
L'inizio
e la scomparsa della tachicardia di tipo ansiogeno sono spesso
graduali, ma mettono in allarme la persona rendendo la sua
ansia sempre più intensa.
Si
crea allora un circolo a spirale sempre più stretto e senza
vie di uscita, nel
quale l'ansia provoca maggiore battito cardiaco e a sua volta l'aumento di
tali battiti, progressivamente più percepibili, invadenti e
disturbanti, inducono ancor più
ansia
e stress.
In
particolare la tachicardia rappresenta un imminente pericolo
per chi soffre di
attacchi di
panico o negli individui afflitti da
ipocondria
poichè viene percepita come un possibile o sicuro enorme
pericolo per la propria vita.
In
altre parole per chi è afflitto da tali disturbi la crisi tachicardica rappresenta il campanello di un
imminente vero e proprio attacco cardiaco, che però in
realtà, fisicamente parlando, non avviene.
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