Come spesso accade le nuove tecnologie (in questo caso di
comunicazione) si portano dietro, oltre ad innegabili
vantaggi, anche certi difetti e conseguenze che possono addirittura tramutarsi
in problematiche di tipo psicologico.
E' il caso della cosidetta "Ringxiety",
ovvero della netta sensazione di udire gli squilli del
cellulare, anche se in realtà nessuno sta chiamando
l'apparecchio. Sembra infatti che il telefono emetta
veramente suoni
di chiamata o per l'arrivo di messaggi o di e-mail, ma nel
concreto non succede proprio niente di tutto ciò.
La Ringxiety è una particolare
forma di suggestione psicologica innescata da certe dinamiche
psicologiche, la quale poi ne fa nascere o incrementare altrettante successivamente,
come ad esempio sintomi di ansia, stress, umore altalenante,
impulsività, etc.
Vista l'enorme diffusione dei
telefonini nei paesi sviluppati, è facile intuire la sua
portata numerica; tale problema affligge infatti già tante
persone ed è destinato ad aumentare nella sua diffusione.
Rispetto a prima le nuove
scoperte nel campo delle comunicazioni hanno reso possibile
il fatto di
essere rintracciati e rintracciare praticamente chiunque in
qualsiasi momento, connettendo tra loro milioni
e milioni di persone.
Senza quasi rendersene conto
l'individuo si è così ritrovato in un mondo
letteralmente bombardato da impulsi sensitivi di ogni tipo e
nella situazione contraddistinta
dalla possibilità e dalla necessità di essere rintracciato sempre
ed ovunque; ma tutto questo ha avuto e sta sempre più avendo
un certo prezzo da pagare: stress, ansia e dipendenza da nuove tecnologie.
Il nome Ringxiety deriva
non a caso dall'unione di due vocaboli inglesi contratti, cioè "ringer",
"trillo" o "squillo", e "anxiety", ovvero "ansia"
ed è stato definito un fenomeno psico-acustico ansiogeno.
In tal
modo ancor meglio si riesce a comprendere che il fenomeno di
percepire squilli telefonici, in realtà fantasma, può nel
tempo aumentare di intensità e frequenza, generando ed
instaurando nella persona un'ansia diffusa e persistente,
così come ulteriori sintomi psichici.
Ormai oggigiorno essere in comunicazione
telefonica con il resto del mondo è molto importante; per
alcuni tale cosa diventa assolutamente fondamentale e fonte di sicurezza,
stima personale, tranquillità mentale, etc., in sintesi una
sorta di significato psicologico, piuttosto che soltanto
un'utile forma di connessione (lo stesso
vale per messaggi ed e-mail), tanto da generare nelle forme
più serie una vera e propria
Sindrome
da disconnessione e/o
dipendenza.
Il fatto di sentire trilli del
telefono inesistenti ha di fatto molteplici cause sia
psichiche, che fisiche, ed anche attinenti, come accennato, alla moderna
società.
In specifico alla base di questo
problema vi possono essere scarsa stima ed insicurezza
generale, che porterebbe il desiderio di esser contattati da
qualcuno il più possibile, così come personale tendenza allo
stress e all'ansia.
Da un punto di vista fisiologico
invece vi può essere l'iperattivazione del sistema nervoso
(e di conseguenza di quello uditivo), dovuto ai mille e
mille stimoli sonori che sempre di più invadono le vite delle
persone e che sovra stimolano le loro orecchie (tra l'altro
le suonerie dei cellulari sono spesso sostituite da canzoni
e motivetti famosi, incrementando confusione e impressione
di sentire tali suoni).
L'apparato uditivo dell'uomo è
inoltre particolarmente sensibile proprio alle frequenze con
le quali vengono prodotte le suonerie dei telefonini. Non a
caso simili suoni vengono utilizzati dai mezzi di
comunicazione per indirizzare l'attenzione della persona più
o meno consciamente su una certa pubblicità durante la
visione di un
programma; tali suoni scattano proprio in concomitanza
dell'apparizione o dell'inizio dello spot.
Addirittura certi suoni che
preannunciano una pubblicità televisiva, mentre si sta
guardando la televisione, sono gli stessi utilizzati per le
più diffuse suonerie dei cellulari, così come i medesimi
usati per indicare l'arrivo di messaggi, e-mail e/o contenuti
nuovi durante conversazioni in chat.
L'eccesso di rumori e
suoni che contraddistingue le moderne società mantiene
allora il cervello in uno stato di iper vigilanza e
sovraccarico da suonerie di telefonate, e-mail, messaggi e
così via, e, insieme a personali situazioni di ansia, crea
appunto
allucinazioni uditive e ulteriori
stati ansiosi.
Anche lo stesso utilizzo sempre più frequente
del telefonino, può in certi gravi casi produrre una
vera e propria
Dipendenza da cellulare, con tutti i sintomi psicologici
negativi ad essa connessi, come ad esempio
astinenza, craving e tolleranza.
Tutto questo mette, per così
dire, in "ansia da squillo" la persona; una sorta di iper
vigilanza non naturale che non fa altro che accrescere
tensioni e tumulti interni e/o che ne facilita di nuovi anche
in chi non è particolarmente soggetto.
Attraverso le stesse dinamiche
si è sviluppata ultimamente anche la cosidetta "Vibranxiety"
(parole che fonde i termini inglesi "vibration",
"vibrazione" e "anxiety", "ansia"),
ovvero la falsa impressione di percepire le vibrazioni del
proprio telefono, laddove in realtà appunto nessuna chiamata
sta arrivando all'apparecchio. Vengono dunque veramente avvertite
vibrazioni dal cellulare in tasca o altrove, ma in realtà
esso non vibra affatto.
Chiaramente simile alla
Ringxiety, anche tale fenomeno produce conseguenze
psicologiche come ansia e stress e alla lunga, può portare
questi sintomi a livelli cronici e problematici.
Anche per la l'ansia da
vibrazione alla sua base vi sono l'eccessiva esposizione ed utilizzo
del telefonino, le quali portano ad una sorta di iper
sensibilizzazione psico-sensitiva e all'attivazione
involontaria di schemi mentali e comportamentali che portano
ad una attivazione di risposta al telefono, anche quando
esso non vibra, e ad attribuire a vibrazioni simili
l'arrivo di una chiamata o di un sms.
Il cervello dunque crea
connessioni specifiche per codificare squilli e vibrazioni
traducendole in schemi simili ad altri ancora. La
somiglianza con altri stimoli, situazioni di stress ed ansia
e la sovra esposizione generale caratteristica degli ultimi
anni creano confusione e allucinazione sensoriale, la quale
a sua volta incrementa la situazione di iper vigilanza,
attivazione e tensione, in un circolo che può anche diventare
cronico e problematico.
E' altrettanto curioso il fatto
che entrambe le sensazioni, sia di percepire squilli, che
vibrazioni, possono avvenire anche quando in verità la
persona non ha con se il telefonino, che magari è sul tavolo
o in un'altra stanza o addirittura dimenticato altrove. Ciò rende ancor più intuibile
il preoccupante quadro sintomatologico che può da esse
scaturire.
Altra peculiare dinamica, che
può nel tempo diventare sempre più invadente e
problematizzante, è quella che vede il soggetto completare
mentalmente o realisticamente l'inizio della suoneria che ha
percepito o che ha avuto la sensazione di percepire. Questo
in modo sempre più automatico e ripetitivo ed in seguito non
solo ad uno o più suoni di cellulare, ma anche
successivamente a melodie di altre fonti tecnologiche o
ancora da musiche, colonne sonore
o piccoli pezzi di canzoni ascoltati più o meno casualmente.
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