L’obesità
è caratterizzata da un anormale o comunque eccessivo ingrassamento,
a tal punto che la salute dell'individuo può esser messa in serio pericolo e subire gravi danni.
Essa
negli ultimi anni è ormai
considerata da tutta la comunità scientifica una patologia altamente pericolosa per l'uomo, e non un
semplice, e se si vuole tralasciabile, problema estetico. Per
quanto detto l'obesità viene definita come quella condizione
nella quale vi è un eccessivo accumulo adiposo
nell'organismo, tale da far aumentare in modo significativo i
rischi per la propria salute.
La
persona è in una condizione di obesità quando il suo indice di
massa corporea (peso diviso altezza - espressa in metri - al quadrato)
risulta essere superiore a 30, oppure nel caso in cui tale indice si
posizioni fra 25 e 29 e si associ ad una misura di circonferenza
della vita superiore a 102 negli uomini e ad 88 nelle donne.
L'obesità si sta sempre più diffondendo in particolare nei paesi sviluppati,
ma anche in alcuni di quelli in via di sviluppo, ed è purtroppo in
continuo aumento tra i bambini.
Ciò
è molto preoccupante poiché tale situazione può portare forti
danni e disagi personali, affettivi, sociali, familiari, lavorativi
e così via, tanto che, oggigiorno, l'obesità rappresenta uno dei
maggiori problemi per la salute psico-fisica.
Recenti studi hanno posto in evidenza che il principale problema non
è tanto il calo di peso, quanto il suo mantenimento nel tempo, e
che vanno presi in considerazione, oltre ai fattori fisiologici e
magari la somministrazione di farmaci favorenti ad esempio la riduzione dell’assorbimento di grassi
e/o l’aumento del senso di sazietà, anche i fattori psicologici
che ruotano intorno all'individuo obeso.
Spesso
infatti cause psicologiche possono indurre un soggetto a sviluppare
abitudini alimentari sbagliate, e seri problemi di tipo psichico
possono poi nascere come conseguenza dei cambiamenti di peso
dovuti a tali abitudini.
Dunque l'ansia, la
depressione,
l'insicurezza, lo stress possono spingere la persona ad aumentare
l'assunzione di cibo durante il giorno oltre il proprio fabbisogno
calorico, e diventare successivamente psicopatologie croniche
quando l'individuo ha avuto, ad esempio, un considerevole
aumento di peso.
Il
cibo diventa come una sorta di valvola di sfogo, un qualcosa che
allevia le sofferenze interne come il senso di ansia e di
inadeguatezza.
A questo si aggiunge il progressivo calo
dell'autostima a causa dei fallimenti dei tentativi di perder peso
e/o della derisione ed isolamento sociale e delle difficoltà
affettive.
Alcuni
studi sostengono che l'individuo obeso sviluppi una vera e propria
dipendenza da cibo, per molti aspetti simile ad altri tipi di
dipendenza come ad esempio l'alcolismo.
Per
quanto detto sarebbe opportuno cercare di prevenire certi
disturbi alimentari attraverso l'adozione di
alcune
buone regole alimentari e se necessario la pianificazione
e l'attuazione di una
dieta
alimentare.
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