Il Luppolo è una
pianta erbacea rampicante originaria dell'Asia e dell'Europa,
diffusa nelle zone semi-ombreggiate, temperate ed umide di pianura, collina
o montagna. Solitamente la si ritrova vicino a siepi e zone cespugliose dove si
aggrappa e sorregge, fino ad arrivare ad un'altezza che va dai 4 ai
7 metri.
Il Luppolo appartiene alla
famiglia delle "Cannabinaceae", cui appartengono ad esempio
anche il fico, il moro o la canapa ed è definito, sempre in
gergo botanico, "Humulus lupulus".
Presenta lunghi e flessibili
fusti che, crescendo, si avvolgono a spirale, consentendo
l'appiglio a sostegni vicini; ha inoltre piccole foglie
palmate, dentate e ruvide, simili a quelle della vite,
infine nel periodo estivo si copre di caratteristici fiori
conici, dapprima verdi e poi, una volta maturi, di colore
bianco-giallo.
Il Luppolo può crescere in
modo spontaneo, ma viene anche
coltivato, in particolare nelle zone temperate dell'Europa,
per le sue numerose proprietà medicamentose ed anche per il
fatto che rappresenta uno degli ingredienti fondamentali
nella produzione della birra. Tale pianta è infatti
diffusamente conosciuta, ancor più che per i suoi numerosi
principi naturali benefici, proprio per il fatto di essere un
componente primario nella ricetta della birrificazione.
E' intorno al secolo '800 che
i Tedeschi aggiunsero il Luppolo alla già nota ed utilizzata
Birra (ma sembra addirittura fin dai tempi dei Sumeri), una volta
accortisi che donava ad essa un caratteristico e gradevole
retrogusto aromatico ed amarognolo,
bilanciando il sapore dolce del malto, e
che agevolava la sua
stessa conservazione (il Luppolo contiene infatti ulteriori
specifiche sostanze che degradano i batteri responsabili del
deterioramento degli
alimenti).
Infine
l'utilizzo del Luppolo nella produzione di birra aiutava, ed
aiuta ancor oggi, la chiarificazione della bevanda, attraverso
la sua azione di coagulazione sulle proteine in sospensione
nel liquido, e la tenuta della sua caratteristica schiuma.
Tornando ai fitoprincipi
salutari, il Luppolo ha al suo interno numerose sostanze
naturali benefiche, sia a livello fisico, che psicologico.
Esse, come ad esempio la cosidetta "Luppolina",
hanno infatti note e comprovate proprietà toniche, calmanti e rilassanti.
L'utilizzo del Luppolo nella
medicina naturale ha origini antiche, le sue proprietà
naturali furono scoperte ed utilizzate fin dai tempi degli
antichi Europei e Cinesi del Secolo 1100 circa, ed impiegate
e tramandate anche dagli Indiani d'America.
I principi naturali possono
essere ottenuti seccando le infiorescenze coniche femminili o
lasciandole fresche, ma anche ricavati dal "Luppolino"
(o "Luppolina"), ovvero dalla
polvere derivante dallo scuotimento-setacciamento degli
stessi coni. Tale manovra agita dei peli ghiandolari carichi
di sostanze resinose ed amare, che le rilasciano appunto
sotto forma di fine polvere gialla caratterizzata dalle
medesime proprietà dei fiori.
Come accennato, con i coni del
Luppolo o la loro polvere vengono preparati infusi e tisane
che agevolano a livello psico-fisico la distensione di
tensioni ed agitazioni, allontanando
ansia,
stress,
nervosismo,
somatizzazioni, etc. e favorendo la
regolarizzazione e la rimodulazione di cicli psico-biologici
funzionali, come ad esempio il sonno e l'appetito.
I coni di Luppolo sono allora
di aiuto anche in caso di
sonno problematico (ad es.
insonnia); essi infatti venivano in passato utilizzati,
così come ancor oggi, per riempire in forma secca i cuscini, laddove l'aroma che si sprigiona
rilassa l'irrequietezza e le tensioni notturne.
Dunque a livello psicologico i
principi naturali di tale pianta aiutano a contrastare ed
alleviare
sintomi ansiosi, disturbi del sonno,
dolori e spasmi di
origine nervosa, iperattività, nervosismo,
calo dell'appetito
o inappetenza,
umore flesso,
tachicardia nervosa,
problemi
psichici premestruali e della menopausa, ipereccitabilità
sessuale. In tal
modo i suoi principali effetti psichici sono quelli sedativi
e rilassanti.
Il Luppolo può essere
utilizzato non solo secco per preparare tisane o bollito per
ottenere dei decotti, ma anche crudo, addizionato ad
insalate o zuppe dalle virtù lassative e purificanti a livello del
fegato e del sangue, oppure immerso in vasca per ottenere un
bagno tonificante e rilassante. Lo si può infine ritrovare
tra gli ingredienti dei liquori amari, per le sue virtù
toniche, aperitive e digestive; così come lo si può
impiegare in cucina, come accennato, usando i giovani
germogli delle punte, cotti o freschi, proprio come una qualsiasi verdura.
A livello fisiologico la
pianta del Luppolo risulta avere proprietà benefiche in caso
di disturbi digestivi (aumenta la produzione di succhi
gastrici e stimola quindi i processi digestivi), problemi intestinali (facilita il transito
intestinale), spasmi gastro-intestinali (rilassa la
muscolatura liscia dell'apparato digerente), necessità
depurative, tosse (addizionato in sciroppi), leggere
scottature o abrasioni dermiche (aggiunto in impacchi
specifici), infiammazioni
delle vie
urinarie (esercita proprietà antinfiammatorie e
antibatteriche),
dolori mestruali.
Il Luppolo contiene molteplici
principi naturali utili al benessere psico-fisico; tra di
essi vi sono: aminoacidi,
flavonoidi (es Antociani, Quercitina), amidi,
zuccheri, fitoestrogeni, glucidi, proteine, resina (nella quale vi sono
alfa-acidi come Umolone, Lumulone,
Umolinone,
Adumolone, Preumolone,
Lupolone), sali di potassio, tannini
e
polifenoli (es. Flobafeni,
Xantumolo. Ha dunque
anche azione
antiossidante e sembra, da alcuni studi, azione
antinfiammatoria nelle cellule dei tumori della pelle)
Il Luppolo rientra
nella composizione di alcune miscele per tisana previste dal
Formulario Galenico Nazionale, consigliate come sedative.
In
commercio infatti si può reperire da solo, sotto forma di
tintura madre, estratto secco o compresse, o anche addizionato
ad altre piante officinali come la
Passiflora, la
Valeriana,
il Tiglio, la
Melissa, etc. a formare preparati per bevande
dalle virtù calmanti e rilassanti.
L'uso del Luppolo non presenta
effetti collaterali; occorre comunque evitarne l'utilizzo in
caso di gravidanza o allattamento, nei bambini, così come in
concomitanza all'utilizzo di
psicofarmaci,
alcol (per la sua azione sedativa
additiva), o
terapie ormonali, in quanto contiene sostanze naturali (fitoestrogeni)
aventi azione estrogenica che potrebbero interferire con
esse.
N.B. L'assunzione di sostanze
naturali, che possono risultare un valido aiuto in caso di
leggeri sintomi psicologici, dovrebbe essere consigliata e
seguita da un medico.
Sarebbe
magari ulteriormente utile associare al loro utilizzo un aiuto ed
un
supporto di tipo
psicologico.
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